Differenze tra le versioni di "Il Libro di Mormon/Testimoni/Negato"

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I tre testimoni hanno mai negato ciò che sapevano?
  
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Subito dopo la loro scomunica dalla chiesa, Thomas B. Marsh parlò con Cowdery and Whitmer in merito alla loro testimonianza. Se mai ci fosse stato alcun momento per loro di negare la loro testimonianza quello era il momento ideale:
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Chiesi seriamente a David se fosse vero che lui vide l’angelo, secondo la testimonianza che lui diede come uno dei Testimoni del Libro di Mormon. Lui rispose che come è vero che esiste un Dio in cielo, lui vide
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l’angelo, secondo la testimonianza che si trova in quel Libro. Gli chiesi allora se le cose stessero cosi perché lui non stesse più accanto a Joseph? Lui rispose che nei giorni in cui Joseph ricevette e portò alla luce il Libro di Mormon era un brav’uomo e lo Spirito Santo era in lui, ma ora lo considerava un Profeta Caduto. Interrogai anche Oliver Cowdery allo stesso modo il quale rispose similmente ad David.<ref>"History of Thomas Baldwin Marsh," ''Deseret News'' (24 March 1858).</ref>
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In quell’incontro I testimoni avrebbero avuto tutte le ragioni per rinnegare la loro esperienza, e nessun motivo di mentire per difendere se stessi, o Joseph Smith, con i quali erano in disaccordo già da molti anni. L'unico motivo valido per la persistenza con la loro storia fu la loro sincera onestà, il loro onore, e la loro convinzione di aver veduto veramente l'angelo e le tavole e di aver udito la voce di Dio.
  
 
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L'accusa che i 3 testimoni rinnegarono le loro testimonianze è infondata: essi non dubitarono mai la loro storia, anche quando ebbero ampia opportunità di farlo ci sono abbondanti prove che i testimoni rimasero
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fedeli alla loro testimonianza. Ed è ancora più impressionante il fatto che tutti loro lasciarono la Chiesa e per molti anni espressero sentimenti estremamente antagonistici verso Joseph Smith e la Chiesa stessa. Nonostante tutto questo però essi continuarono ad insistere sul fatto che la loro esperienza fosse reale ed innegabile.
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Esistono prove abbondanti che dimostrano che Oliver non ha mai negato la sua testimonianza. Quando era avvocato, Oliver scrisse a Phineas Young e gli disse:
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Ho serbato in cuore una speranza, una delle mie più care. Che io possa lasciare un certo tipo di uomo che a tutti coloro che crederanno nella mia testimonianza ci crederanno per il bene della verità e non si vergogneranno per il carattere privato di quell’uomo il quale portava testimonianza. Sono stato sensibile su questo argomento, lo ammetto; Ma cosi doveva essere. Se voi avreste dovuto essere alla presenza di Giovanni con il nostro defunto Fratello Joseph, a ricevere il Sacerdozio Inferiore e alla presenza di Pietro a ricevere il Sacerdozio Superiore e guardare nel tempo e testimoniare l’effetto che questi due sacerdozi hanno prodotto. Voi vi sentirete come non vi siete mai sentiti. E uomini malvagi saranno sempre pronti a indebolire la vostra testimonianza.<ref>Oliver Cowdery to Phineas Young, 23 March 1846, Oliver Cowdery Collection, "Scriptory Book of Joseph Smith Jr." (kept by George W. Robinson), 22, LDS Church Historical Department (published in Scott H. Faulring, ed, ''An American Prophet's Record.— The Diaries and Journals of Joseph Smith'' (Salt Lake City: Signature Books, 1989), emphasis in original; cited in Scott H. Faulring.  “The Return of Oliver Cowdery”, FARMS Featured Paper, no date.</ref>
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Sicuramente le preoccupazioni di Oliver in merito alla sua testimonianza includevano implicitamente anche la sua testimonianza come uno dei tre testimoni del Libro di Mormon,
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Alla fine Oliver lasciò la pratica di legge che aveva iniziato dopo aver lasciato la Chiesa, e si recò a Kanesville, Iowa, con la moglie e la figlia e alla fine riunì con la Chiesa nel 1848. Prima che lui fu ribattezzato Oliver portò la sua testimonianza alla congregazione che si era radunata per una conferenza.
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Versione delle 20:55, 2 ago 2014

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PROSPETTIVE MEDIA DOMANDE RISORSE 2014 CONFERENZA

    I tre testimoni hanno mai negato ciò che sapevano?

Domanda


I tre testimoni hanno mai negato ciò che sapevano?

Critici hanno cercato di affermare che alcuni se non tutti dei Testimoni del Libro di Mormon hanno rinnegato ciò che affermarono con la loro testimonianza.

Risposta


Subito dopo la loro scomunica dalla chiesa, Thomas B. Marsh parlò con Cowdery and Whitmer in merito alla loro testimonianza. Se mai ci fosse stato alcun momento per loro di negare la loro testimonianza quello era il momento ideale:

Chiesi seriamente a David se fosse vero che lui vide l’angelo, secondo la testimonianza che lui diede come uno dei Testimoni del Libro di Mormon. Lui rispose che come è vero che esiste un Dio in cielo, lui vide l’angelo, secondo la testimonianza che si trova in quel Libro. Gli chiesi allora se le cose stessero cosi perché lui non stesse più accanto a Joseph? Lui rispose che nei giorni in cui Joseph ricevette e portò alla luce il Libro di Mormon era un brav’uomo e lo Spirito Santo era in lui, ma ora lo considerava un Profeta Caduto. Interrogai anche Oliver Cowdery allo stesso modo il quale rispose similmente ad David.[1]

In quell’incontro I testimoni avrebbero avuto tutte le ragioni per rinnegare la loro esperienza, e nessun motivo di mentire per difendere se stessi, o Joseph Smith, con i quali erano in disaccordo già da molti anni. L'unico motivo valido per la persistenza con la loro storia fu la loro sincera onestà, il loro onore, e la loro convinzione di aver veduto veramente l'angelo e le tavole e di aver udito la voce di Dio.

Analisi dettagliata


L'accusa che i 3 testimoni rinnegarono le loro testimonianze è infondata: essi non dubitarono mai la loro storia, anche quando ebbero ampia opportunità di farlo ci sono abbondanti prove che i testimoni rimasero fedeli alla loro testimonianza. Ed è ancora più impressionante il fatto che tutti loro lasciarono la Chiesa e per molti anni espressero sentimenti estremamente antagonistici verso Joseph Smith e la Chiesa stessa. Nonostante tutto questo però essi continuarono ad insistere sul fatto che la loro esperienza fosse reale ed innegabile.

Oliver Cowdery

Esistono prove abbondanti che dimostrano che Oliver non ha mai negato la sua testimonianza. Quando era avvocato, Oliver scrisse a Phineas Young e gli disse:

Ho serbato in cuore una speranza, una delle mie più care. Che io possa lasciare un certo tipo di uomo che a tutti coloro che crederanno nella mia testimonianza ci crederanno per il bene della verità e non si vergogneranno per il carattere privato di quell’uomo il quale portava testimonianza. Sono stato sensibile su questo argomento, lo ammetto; Ma cosi doveva essere. Se voi avreste dovuto essere alla presenza di Giovanni con il nostro defunto Fratello Joseph, a ricevere il Sacerdozio Inferiore e alla presenza di Pietro a ricevere il Sacerdozio Superiore e guardare nel tempo e testimoniare l’effetto che questi due sacerdozi hanno prodotto. Voi vi sentirete come non vi siete mai sentiti. E uomini malvagi saranno sempre pronti a indebolire la vostra testimonianza.[2]

Sicuramente le preoccupazioni di Oliver in merito alla sua testimonianza includevano implicitamente anche la sua testimonianza come uno dei tre testimoni del Libro di Mormon,

Alla fine Oliver lasciò la pratica di legge che aveva iniziato dopo aver lasciato la Chiesa, e si recò a Kanesville, Iowa, con la moglie e la figlia e alla fine riunì con la Chiesa nel 1848. Prima che lui fu ribattezzato Oliver portò la sua testimonianza alla congregazione che si era radunata per una conferenza.


Bibliografia

  1. "History of Thomas Baldwin Marsh," Deseret News (24 March 1858).
  2. Oliver Cowdery to Phineas Young, 23 March 1846, Oliver Cowdery Collection, "Scriptory Book of Joseph Smith Jr." (kept by George W. Robinson), 22, LDS Church Historical Department (published in Scott H. Faulring, ed, An American Prophet's Record.— The Diaries and Journals of Joseph Smith (Salt Lake City: Signature Books, 1989), emphasis in original; cited in Scott H. Faulring. “The Return of Oliver Cowdery”, FARMS Featured Paper, no date.